Byungchae Ryan Son

L'era dei mostri, gli umani al suo interno

  • Lingua di scrittura: Coreana
  • Paese di riferimento: Tutti i paesicountry-flag
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Creato: 2024-05-22

Creato: 2024-05-22 10:21

Il motivo per cui mi dedico alla ricerca nel campo delle discipline umanistiche è che mi accorgo che la consapevolezza che sta alla base del giudizio e della decisione può diversificarsi.


La percezione del ‘mostro’ ne è un esempio. In passato, pensavo che mostri come la Sfinge e il Minotauro fossero solo creature irreali, frutto dell’immaginazione di autori di fumetti, film e romanzi, ma dopo aver letto il libro "Le origini dei mostri" ho cambiato idea.


L’archeologo britannico David Wengrow sostiene che in ogni civiltà, dalla civiltà egizia primitiva, alla civiltà mesopotamica, fino all’età del ferro nel Mediterraneo, non esisteva alcuna regione in cui non si fossero diffuse immagini visive di creature fantastiche e complesse, non reali.

L'era dei mostri, gli umani al suo interno

Spiega che, con la formazione delle città e lo sviluppo della civiltà, le rotte commerciali si sono ampliate e, di conseguenza, per legittimare la posizione di élite in ciascuna regione, si è proceduto alla creazione attiva di immagini di ‘mostri’ che simboleggiassero forza e potere.


Nel contesto in cui si considerava se stessi come ‘il tutto’ all’interno di una struttura basata sui legami familiari, quando ci si è trovati di fronte a un mondo più vasto, ci si è resi conto di essere solo una parte, e questo ha generato paura e, di conseguenza, il desiderio di percepirsi come qualcosa di più forte. Trovo piuttosto interessante che in questa situazione si rifletta l’intenzione di affermare se stessi come esseri più forti. Wengrow sostiene che le cause di questo fenomeno siano cognitive, socioeconomiche, istituzionali e, in una certa misura, tecnologiche.


Abbiamo già avuto modo di assistere indirettamente a molti esempi di dialoghi e situazioni in cui si sottolineava lo stemma di famiglia, mostrando orgoglio e autostima, come in serie televisive moderne come ‘Il Trono di Spade’, il che ha contribuito a una rapida comprensione.


Successivamente, quando ho visto immagini bizzarre create con strumenti di intelligenza artificiale generativa come Midjourney, ho iniziato a capire meglio la sensazione di disagio che provavo. L’‘intelligenza’ che ha permesso all’uomo di dominare la Terra. E l’apparizione della prima intelligenza artificiale nella storia con le capacità di contrastarla.


L’efficacia della strategia con cui Elon Musk e Sam Altman attirano l’attenzione sul futuro dell’umanità nello sviluppo della tecnologia AI è diventata più concreta. Forse dovremmo prendere più seriamente in considerazione l’attuale tendenza.


Cosa ne pensate? Vorrei sapere se vi vengono in mente riflessioni su come l’evoluzione dell’intelligenza artificiale stia ampliando la nostra consapevolezza e modificando la nostra comprensione simbolica.

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